Wednesday, November 14, 2007

What A Wart Looks Like When Dying

Japan Day 7 and more (I wrote too much, that is at least twice ...)

lot of news, a little space, little time, very sleepy. I will be guided by the images. In Tokyo

can happen to bump into a bunch di cose che a un gaijin inesperto di cose giapponesi come me possono sembrare strane. Ho brevemente parlato del supereroe amico-nemesi dei pesci di fiume con esperienze radiofoniche. Ma è anche possibile vedere killer prezzolati passeggiare tranquillamente per le strade di Meguro-ku, con tanto di strumenti di lavoro e valigie pronte per la fuga, in attesa che il semaforo scateni la folla di pedoni assetati di asfalto zebrato.

Qui in Giappone producono anche un sistema di sospensioni brevettato, da adattare al proprio mezzo di locomozione. Ha avuto talmente tanto successo che la società che detiene i diritti del brevetto ha lanciato sul mercato una serie limitata di biciclette per sponsorizzare the name of the ingenious system "MY PALLAS. A sophisticated Latinism applied to the Anglo-Saxon plural to indicate the part boys that we consider to be the most delicate of our fragile person. I could tell you that after a trip to the "path of well-being" of Japanese hot springs - a walk on hot stones in the water torture, carefully arranged on the bottom so that it can not be dodged even by the most agile ninja - to first place among the parties to be protected, personally put the soles of the feet.

There are real works of art, scattered qua e là per le strade e gli angoli di Tokyo. Queste meraviglie silenziose aspettano solo che l’occhio curioso dell’appassionato venga a risvegliarle dal loro grigio torpore cittadino, con ogni sorta di apprezzamento estatico, esclamazioni giubilatorie ed eccitati gridolini di sorpresa. Uno spettacolare e toccante esempio dell’estro artistico della new wave giapponese è questo “Nano da giardino”, austero guardiano dell’Art Village di Ohsaki, nonché simbolo dell’indomito spirito di ricerca che alberga nell’animo di coloro che ohsano (ohsano è un verbo con la sua dignità e piena autonomia, non ho mica dimenticato di finire la frase, eh… “coloro che osano”, un po’ come “Dove osano le aquile”, tanto per intenderci).

E le librerie, le librerie!!! Ne vogliamo parlare? Libri che te li tirano dietro! Non parliamo di quelli in giapponese, no. Non ne parliamo e basta. Ma quando sono venuto qui avevo quella mezza idea di provare a leggere la saga di Harry Potter, ora che è finalmente uscito l’ultimo libro e la “harrypottermania” si è attestata a livelli accettabili e regolari. Tanto per non essere influenzato dal mio solito ego ipercritico e polemico (io posso dirmelo, voi no!). Ebbene ho comprato tutta la serie. E vi dico solo che la pila di libri che vedete in foto – tra cui si trovano anche gli ottimi “The Amulet of Samarkand” di Jonathan Stroud e “Royal Assassin” di Robin Hobb, “Pillars of the Earth” e un paio di riviste davvero “pesanti” – mi è costata la bellezza di 15 euro. Quindici euro!!! Non ci compravo nemmeno la Smemoranda con quindici euro, in Italia!!! AAAAHHRRRRR

Per finire, posterò l’immagine della mia crescente collezione di cazzatine di Palle del Drago (tanto per restare in tema con le sospensioni delle bici). Una al giorno, finché non finirò la collezione, o i soldi che non ho già più. Questa volta si tratta di… Bakuteria!!! Al secolo (italiano) meglio noto con il nome di Bacterian, il disgustoso avversario di Goku durante il primo Torneo Tenkaichi. Non dirò altro su di lui, è stato un icona dei combattimenti in tutte le scuole elementari del pianeta e oltre…

Anzi non finisce qui, o meglio si, ma la prossima volta ci saranno altre foto di truzzi (comincio a farmi una collezione seria anche di quelle), il volto bello di Tokyo e del Giappone, cani vampiro nei parchi del centrocittà, monumenti per la pace, convincitori di cinture di sicurezza e... un nuovo pupazzo Palle del Drago random!!!

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